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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

venerdì 2 settembre 2011

Venerdì della XXII Settimana del Tempo Ordinario

 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”». Lc 5,33-39

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«Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?». Pregare e digiunare sono pratiche religiose importanti. Gesù stesso ha digiunato e pregato e anche la Chiesa stabilirà giorni di digiuno e indicherà particolari preghiere.
Eppure preghiera e digiuno non sono le cose principali. Sono la strada, ma non sono la meta; sono il mezzo, ma non il fine. Da qui la risposta di Gesù. Vuol dire che il breve tempo della sua vita terrena che trascorre con i suoi discepoli è tempo di gioia, è il tempo delle nozze di Dio con l’uomo. La risposta di Gesù mette a nudo il senso ultimo dell’essere uomini religiosi:l’opera di Dio per l’uomo. Non è ciò che l’uomo fa per il Signore, ad essere più importante. Ancora e immensamente di più lo è quello che fa Dio per l’uomo: si avvicina e viene a stare con lui. Quando siè in comunione con Dio, è davveropossibile digiunare e pregare. Nonè dunque sulla pratica material del digiuno e della preghiera che il cristiano differisce dagli altri uomini religiosi, ma dal diverso significato che attribuisce a quei medesimi gesti; sull’intenzione con cui egli digiuna e prega.

dal giornale "A Sua Immagine"

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