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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

giovedì 13 ottobre 2011

Mercoledì della XVIII Settimana del Tempo ordinario

"Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge."

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!». Lc 11,42-46
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Guai a voi, farisei!

 
I «guai» scagliati dal Signore contro scribi, farisei e dottori della legge sono l’esatto opposto delle beatitudini. Queste sono frutto e conseguenza del bene riconosciuto, amato e praticato, quelle derivano invece dalle cattive azioni e particolarmente dalla falsità e dall’ipocrisia. Per questo Gesù paragona i suoi nemici a «sepolcri imbiancati», belli all’esterno, ma pieni di putrèdine all’interno. Viene condannato con particolare severità tutto ciò che è finzione ed ipocrisia nell’ambito religioso. Ne sono campioni e rappresentanti autorevoli i farisei, che amano i primi posti nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze. Ai nostri giorni si comportano così i rappresentanti di cosche mafiose che venerano i santi, frequentano celebrazioni religiose ma poi si macchiano di orrendi delitti. Viene condannato tutto ciò che è formalismo esteriore e che ingenera la falsa convinzione che tutto si possa compiere ed esaurire con gesti esterni e riti formali. Il Signore li identifica in coloro che pagano «la dècima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgrediscono la giustizia e l’amore di Dio». Oggi li potremmo riconoscere in coloro che credono che basti far calare una moneta nel bussolo o sottoscrivere l’offerta dell’otto per mille per adempiere ogni dovere religioso. Praticare la giustizia e l’amore richiede ben altro impegno. Monaci Benedettin Silvesstrini

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