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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

lunedì 19 luglio 2010

Riflessioni...Risonanze...scorriamo la XV settimana del Tempo Ordinario

Lunedì - Mt 12,38-42
Credere, amare e… saltare!
Quando la fede va alla ricerca del meraviglioso, della soddisfazione visiva, del segno vuol dire che o è in crisi oppure non è mai cresciuta, non è divenuta mai adulta. Il credere si sostiene nell’abdicazione del vedere. In tale ottica, prima e seconda lettura paiono essere in antitesi. Infatti, mentre la prima è l’apoteòsi dello straordinario, la seconda mette in guardia, anzi rimprovera, chi chiede un prodigio. In Esodo gli Israeliti rimpiangono la loro condizione servile, ciò voleva dire anche riconoscere la superiorità degli dèi stranieri rispetto all’unico Dio, poiché per la concezione antica il popolo era libero anche quando poteva mostrare la potenza della divinità preposta a sua difesa. La liberazione, il passaggio avviene mediante un atto di coraggio richiesto da Mosé (v. 13). È il medesimo coraggio di cui si ha bisogno nel credere senza appoggi sensibili. Come il popolo riluttante si affida a Dio, così la fede, benché tante volte non supportata da prove manifeste, dovrebbe abbandonarsi senza richiedere tante dimostrazioni. Non basta avere in testa delle teorie metafisiche che mettono in pace la nostra ragione, poiché davanti ad un evento qual è la resurrezione, accennato dall’evangelista (v. 40), tutti i sistemi, anche i più complessi, crollano. Il credere, dunque, non può essere sostenuto solo dal ragionamento, anzi questo in certi momenti è di ostacolo, deve quindi essere informato dall’amore. Un autore non certo cristiano, come Jean Paul Sartre, nella «Nausea» fa dire al personaggio principale: «…mettersi ad amare qualcuno è un’impresa. Bisogna avere un’energia, una generosità, un accecamento. C’è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa». Credere ed amare fanno parte della stessa modalità di rapportarsi alle persone, e di conseguenza a Dio. Credere e amare però richiedono un po’ di follia che dia il coraggio di saltare i precipizi o, per dirla biblicamente, attraversare un mare a piedi! M.B.S.

Per un confronto personale

• Convertirsi vuol dire cambiare comportamento morale, ma anche cambiare le idee e il modo di pensare. Moralista è colui che cambia comportamento, ma conserva inalterato il suo modo di pensare. E io, come sono?
• Dinanzi all'attuale rinnovamento della Chiesa, sono fariseo che chiede un segno o sono come la gente che riconosce che questo è il cammino voluto da Dio? P.C.

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