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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

martedì 26 luglio 2011

Lunedì della XVII settimada del tempo ordinario - San Giacomo

Il mio calice, lo berrete.


In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Mt 20,20-28

Poiché San Giacomo fu il primo degli apostoli a subire il martirio, il testo evangelico ne parla ricorrendo all’immagine del calice da bere. La sequela di Gesù implica la partecipazione alla sua passione dolorosa e il discepolo deve essere consapevole di cosa sceglie.
Il racconto si conclude con un altro detto di Gesù: quello sul Figliodell’uomo, «che non è venuto per farsib servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Fa da sfondo, in questo caso, la figura del «Servo del Signore» di Is 53,10-12, ma il senso vero lo scopriamo nella morte sulla Croce di Gesù. Per Lui servire significa essere fedele al progetto del Padre e fare a noi il dono della vita. Da questo gesto di amore assoluto s’inaugura una storia di libertà nella quale dobbiamo lasciarci coinvolgere. Il miglior commento che unisce i due detti del Signore sta nelle sue parole durante l’ultima cena. Gesù prese il calice, rese grazie e lo diede ai discepoli, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sanguedell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati» (Mt 26,28). Tutto si capisce a partire dall’Eucaristia!
Dal Giornale "A Sua Immagine"

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