In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». Mt 22,34-40
/
La discussione sul «più grande comandamento» era un classico nel giudaismo. Gesù vi risponde rimandando al comando dello Shema (confronta Deuteronomio 6,5: l’amore di Dio) e del Levitico (19,18: l’amore del prossimo).
Questi due comandamenti Egli li dichiara simili e dice che essi sono i cardini della vita religiosa. È, dunque, proprio nella capacità di tenerli uniti che si misura la fede.
Molto bello è il commento di Sant’Agostino, mentre spiega la frase di Gesù: Il mio carico è leggero. «Accogliete questo carico, queste ali, e se avete cominciato ad averle,
fatele crescere. Queste ali raggiungano tanta capacità per cui possiate volare. Un’ala è: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente. Ma non rimanere attaccato a un’ala sola, poiché se credi di averne una, non hai neppure quella. Amerai il prossimo come te stesso. Poiché se non ami tuo fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi? Aggiungi anche un'altra ala; in tal modo potrai volare… Se ti appoggerai a queste due ali avraiil tuo cuore in alto, affinchè il cuore, tenuto in alto, a suo tempo trascini in alto anche il tuo corpo» (Discorsi 68,13)
dal Giornale "A Sua Immagine"
dal Giornale "A Sua Immagine"
Nessun commento:
Posta un commento