Ecco lo sposo! Andategli incontro!
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Mt 25,1-13
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Il testo evangelico per questo giorno è scelto non sulla base della lectio continua ma della festività di Santa Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire. In riferimento alla vicenda di questa Santa, patrona d’Europa, è bene riflettere soprattutto sulle parole conclusivedel brano: «Vegliate dunque, perché non sapete né ilgiorno né l’ora». Nella prospettiva della parabola l’espressione riguarda la possibilità del ritardo dell’arrivo dello sposo. Metterlo in conto per approfittarne non è cosa saggia. Per il cristiano, non è l’imminenza, o la lontananza del ritorno glorioso del Signore che rende importante il tempo, ma l’accoglienza della sua Parola, che è già stata definitivamente pronunciata.
Vegliare è avere il cuore fisso su Cristo: «Io dormo, ma il mio cuore veglia», dice la sposa del Cantico (5,2).
Vegliare è non mancare al momento opportuno, all’ultimo momento.
«Signore, le onde sono tempestose/ e la notte è oscura,/ non la vuoi tu rischiarare/ per me che veglio sola?/ Reggi forte il timone con la mano/ e sii fiduciosa e tranquilla,/ La tua barchetta mi è cara,/ la voglio guidare alla meta. Solamente con animo fedele/ presta sempre attenzione alla bussola:/ essa aiuta a raggiungere la meta/ nelle tempeste e nella notte» (E. Stein 1940).
dal Giornale a "Sua Immagine"
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