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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

mercoledì 1 dicembre 2010

Riflessioni...Risonanze...scorriamo la I Settimana di Avvento

Mercoledì - Is 25,6-10a   Salmo 22   Mt 15,29-37: Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.

Il banchetto del Signore.

Nella liturgia della Parola odierna possiamo vedere la figura e la sua realizzazione, l’annuncio e la realtà di eventi salvifici. Isaia vede un monte su cui è imbandita una succulenta mensa a cui tutti i popoli sono invitati. Alla gioia del convito si aggiunge la rimozione del velo di tristezza e di morte che copriva il volto dei popoli, le lacrime e i lamenti. Sorgerà invece nel loro cuore la speranza della salvezza, riposta completamente in lui. Un grido riconoscente di gioia erompe dalla loro bocca. Il brano evangelico ci presenta la realizzazione dei benefici, promessi e portati al popolo con la venuta del Signore Gesù. Il primo sentimento di Gesù verso la gente è quello della compassione: è gente venuta da lontano per ascoltare la sua voce e per essere guariti nelle loro malattie. Sono tre giorni che lo seguono. Come rimandarli alle proprie abitazioni senza dar loro da mangiare? Egli si fa carico delle necessità di tutta quella moltitudine; si consiglia con gli apostoli. Dinanzi alla loro perplessità di dover sfamare tanta gente, Gesù taglia corto: Quanti pani avete? Gli dicono: Sette e pochi pesciolini. Ordina alla folla di sedersi e quindi con quei sette pani e pochi pesciolini sfama la gente che ora può riprendere il viaggio di ritorno alla loro case. Dovrebbero essere stati quanto mai gustosi quei pani e quei pesciolini non solo per l’appetito che dopo tre giorni al seguito di Gesù si faceva piuttosto sentire, ma anche perché è un pane scaturito da un prodigio. Si avvera così quanto annunciato da Isaia. La fede ci fa vedere in questo monte l’altare dove il Signore moltiplica il pane eucaristico per sfamare quanti lo desiderano donando se stesso. Forse non sarebbe fuori posto far nostra la meraviglia della gente ogni volta che ci presentiamo a ricevere il corpo di Gesù, miracolo ancora più strepitoso. Ci ciberemmo di lui non per abitudine, ma spinti da un grande desiderio di essere salvati della nostra meschinità. M.B.S.


Giornale " A Sua Immagine" - commento di mons. Francesco Ruppi

 
Il Vangelo di oggi descrive una delle giornate del Maestro: appena la gente sa che è arrivato, tutti vanno a vederlo e sentirlo; gli portano i malati, gli zoppi, i paralitici e tanti
malati. Gesù, pieno di compassione, li guarisce dalle malattie e poi, vista la gente che gli sta attorno e l'ascolta, dice una parola commovente: «ho compassione di questa folla, che è senza mangiare, non voglio rimandarli a casa digiuni». E così compie il miracolo della moltiplicazione dei pani. Questa pagina di Matteo è davvero commovente sotto molti aspetti: in primo luogo, perché Cristo sta con gli ammalati, li guarisce e non si occupa solo di insegnare, ma anche di sfamare la gente che lo ascolta. Due indicazioni utili per ognuno di noi ad amare di più i malati, aiutarli e sostenerli nelle loro infermità. E poi perché ci invita a preoccuparci di più di chi ha fame. Tanti milioni di uomini hanno fame, sete, mentre noi sciupiamo ogni giorno acqua e pane. Un terzo dell'umanità muore di fame. Non possiamo dimenticarcene, perché siamo tutti figli di Dio.

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