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La Vera Vite

Spirito Santo

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Corpus Domini

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Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.



Nello Splendore della Resurrezione del Signore l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità. Un abbraccio Michy


Maria SS. di Montevergine

Maria SS. di Montevergine
Maria SS. di Montevergine

Ti seguitò Signore - Mons.Mario Frisina

lunedì 5 settembre 2011

Lunedì della XXIII Settimana del Tempo Ordinario - Martirio di San Giovanni Battista


sservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.Lc 6,6-11

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«È lecito fare del bene…?». Come nel precedente, anche in questo racconto si tratta dell’osservanza del sabato; qui, però, è l’agire stesso di Gesù a essere posto sotto accusa dagli scribi e dai farisei. La loro attenzione è tesa a  giudicare un’osservanza esterna:
Gesù nella sinagoga insegna, ma agli scribi e ai farisei non importa ascoltare, bensì vedere. Loro guardano un comportamento; Gesù, però, guarda dentro e conosce i pensieri. Il contrasto fra esteriorità e interiorità, si esprime pure a livello morale. Con la sua domanda, infatti, Gesù entra nel cuore della Legge che è, appunto, fare il bene ed evitare il male. Può accadere che si compiano esteriormente dei gesti a prima vista ineccepibili, ma che sono in realtà traviati e distorti da un’intenzione cattiva.
L’adempimento materiale di una norma può diventare cattiva, se non ha la sua pienezza nella carità (cfr Rm13,10). Anche per questo la vera questione non è fare o non fare qualcosa. Per Gesù anche il non fare può avere un valore morale, quando si tratta di «salvare una vita o sopprimerla». Si può peccare non solo con le azioni, ma pure con le omissioni.Anche di queste, in alcuni casi, c’è da domandare perdono.

dal Giornale "A Sua Immagine"

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